L’acido ialuronico è una molecola da sempre conosciuta per le sue proprietà benefiche nel contrastare l’invecchiamento cutaneo. Già dal momento della sua scoperta nel 1930, fu chiamato “la fontana della giovinezza”, e non a caso ora è comunemente impiegato in settore della medicina estetica nei protocolli di trattamento anti-età.

Possiamo sintetizzare le proprietà principali dell’acido ialuronico nei 5 punti seguenti:

  1. Idratazione profonda dei tessuti
  2. Mantenere dell’elasticità della pelle e delle articolazioni
  3. Rafforzamento della protezione dello strato esterno della pelle
  4. Effettobarriera” contro le sostanze tossiche
  5. Rigenerazione dei tessuti danneggiati.

A partire dal 1970 e fino a poco tempo fa, l’acido ialuronico veniva estratto solo dagli animali, in particolare dalla cresta del gallo. Da alcuni anni è stato invece ottimizzato il processo di estrazione con tecniche di fermentazione batterica in laboratorio, che hanno permesso una produzione più veloce e più ampia.

Il miglioramento del processo di sintesi ha consentito l’applicazione di questa preziosa molecola in diversi campi, non solo utilizzato nel settore della chirurgia estetica ma anche nella medicina. In entrambi i casi l’utilizzo dell’acido ialuronico ha portato risultati ottimali, se usato con correttezza e attenzione e con le dovute prescrizioni del medico.

Lacido ialuronico può essere assunto in 3 diverse forme:

  1. Via orale
  2. Iniezione (sottocutanea o intradermica, es. filler)
  3.  Topica (applicato direttamente sulla pelle, es. creme e sieri)

Acido ialuronico e invecchiamento cutaneo

Il tessuto cutaneo è formato da 3 strati:

1- Epidermide: lo strato più esterno, ha la funzione principale di proteggere gli strati sottostanti dagli agenti esterni.

2- Derma: è formato da tessuto connettivo e svolge un’importante funzione di sostegno e riempimento per l’epidermide. Le molecole deputate allo svolgimento di tale compito sono collagene, elastina ed acido ialuronico. Le prime due sono proteine fibrose che si intrecciano a formare una rete stabile che conferisce tono ed elasticità all’epidermide. L’acido ialuronico invece, legandosi alle molecole di acqua, forma una sostanza gelatinosa che dà alla pelle volume e morbidezza.

3- Ipoderma o tessuto sottoutaneo: costituito dai muscoli e dal pannicolo adiposo sottocutaneo, le sue funzioni principali sono il movimento (es. muscoli mimici del volto) e quella di “ammortizzare” gli stress meccanici (grazie al tessuto adiposo).

Con l’avanzare dell’età nell’organismo si assiste ad una diminuzione delle riserve di collagene, elastina ed acido iualuronico, e questo porta inevitabilmente alla comparsa dei segni dell’invecchiamento cutaneo, come le rughe e la lassità, con il conseguente  cedimento della pelle verso il basso.

Mentre collagene ed elastina hanno un ruolo più di sostegno, una vera e propria “impalcatura” per l’epidermide, l’acido ialuronico è più responsabile del mantenimento di una buona idratazione della pelle, il che si traduce nel mantenimento dei volumi del volto che con l’invecchiamento tendono a perdersi proprio a causa del cedimento del tessuto cutaneo.  Nel caso in cui siano presenti cicatrici, acne o lesioni del viso in generale, è possibile eseguire trattamenti a base di acido ialuronico anche per ridurre tali segni.

Acido ialuronico e trattamenti di medicina estetica

In medicina estetica, il trattamento a base di collagene ed acido ialuronico costituisce la base dei filler, trattamenti iniettivi mini invasivi che consentono di riattivare la replicazione cellulare e di conseguenza migliorare la pelle dandole elasticità, compattezza e morbidezza.

Il filler viene utilizzato soprattutto per:

  • Rughe sulla fronte e tra le sopracciglia
  • Rughe perioculari (le cosiddette “zampe di gallina”)
  • Labbra sottili e rughe intorno alle labbra.
  • Sollevare gli zigomi e rimodellare le guance
  • Rimodellare il mento
  • Eliminare cicatrici lasciate da acne o da interventi chirurgici.

Il trattamento filler generalmente è ben tollerato, anche perché acido ialuronico e collagene sono sostanze biocompatibili e riassorbibili, normalmente presenti nel nostro organismo.

Nella maggior parte dei casi, ciò che avviene dopo il trattamento è la comparsa di  lievi rossori o gonfiori in sede di iniezione, che tendono a scomparire entro qualche ora. In alcuni casi possono comparire ematomi, lieve intorpidimento e lividi che possono portare ad un disagio estetico, ma anche qui in genere la remissione è spontanea.

Per effettuare un trattamento filler in estrema sicurezza, è importante rivolgersi sempre a un professionista qualificato e competente, che oltre a spiegare il trattamento ed i risultati attesi informerà il paziente anche su tutti i rischi possibili a cui potrebbe andare in contro.

Gli effetti dei filler a base di collagene ed acido ialuronico non sono permanenti, perché sono entrambe molecole che nel tempo vengono riassorbite dall’organismo stesso. La durata dell’effetto riempitivo del filler è influenzata non solo dal tipo di filler prescelto e dalla zona in cui è stato iniettato ma anche dalle abitudini di vita (fumo, grado di attività fisica, esposizione al sole o ad inquinanti atmosferici, ecc). Una volta che è avvenuto il riassorbimento completo l’inestetismo protrebbe ripresentarsi, ma è possibile sottoporsi ad una nuova seduta di filler.

Alcuni filler dermici sono utilizzati come supporto ad altre procedure, come ad esempio le iniezioni di botulino o la chirurgia plastica.

Acido ialuronico e creme per il viso

L’acido ialuronico è uno degli ingredienti principali contenuti nelle creme viso idratanti e nutrienti, già a partire da quelle destinate alle pelli più giovani.

Altro ingrediente, che possiede in particolare proprietà antiossidanti, è il retinolo che insieme all’acido ialuronico, potenzia l’effetto antinvecchiamento. L’antiossidante agisce eliminando i radicali liberi (quindi impedisce la distruzione delle molecole di struttura delle cellule), aiutando a diminuire la comparsa delle rughe e mantenendo idratata la pelle.

Acido ialuronico in medicina

L’acido ialuronico viene anche utilizzato in medicina. In particolare, questa molecola viene usata come strumento preventivo e terapeutico in caso di patologie infiammatorie articolari come l’osteoartrite, essendo una componente importante del liquido sinoviale, il quale ha il compito di proteggere la cartilagine dall’usura e dai carichi eccessivi e diminuisce a causa dell’invecchiamento articolare.

L’acido ialuronico iniettato in sede intra-articolare contribuisce a:

  • Lubrificare l’articolazione
  • Proteggere la cartilagine dall’accesso di cellule infiammatorie
  • Ammortizzare lo stress meccanico a cui l’articolazione è sottoposta.

L’acido ialuronico viene anche utilizzato durante alcuni interventi chirurgici in campo oculistico, come:

  1. la rimozione della cataratta,
  2. i trapianti di cornea,
  3. le riparazioni del distacco della retina
  4. e altri tipi di lesioni oculari.

Durante questi interventi l’acido ialuronico viene iniettato nell’occhio per sostituire ed integrare i liquidi naturali prodotti dall’occhio. In ambito oculistico, l’acido ialuronico viene impiegato anche per la preparazione di colliri o pomate oftalmiche per favorire la cicatrizzazione della congiuntiva a seguito di un trauma.

Acido ialuronico ed eventuali controindicazioni

L’utilizzo dell’acido ialuronico è considerato sicuro, tuttavia è importante affidarsi a un medico qualificato e preparato, che prima di eseguire qualsiasi trattamenti effettui una visita e un’anamesi approfondita dela paziente. Il medico valuta infatti l’inestetismo e informa il paziente sui risultati che è possibile ottenere con il trattamento proposto, ma nello stesso tempo si informa sulle condizioni cliniche del paziente, sugli eventuali trattamenti famacologici in atto, allergie, ecc. per valutare se vi siano particolari rischi o contrindicazioni al trattamento con acido ialuronico.

In ogni caso, l’acido ialuronico è controindicato per donne in gravidanza e in allattamento. È consigliato evitarne l’uso sia per il mero miglioramento estetico e sia per attenuare infiammazioni articolari, perché ancora non si dispone di dati certi sugli effetti collaterali su madre e latte materno.